Risposte esperto tecnica vocale canto lirico: appoggio e sostegno del fiato, ricerca della maschera, abbassamento della laringe, apertura della gola, innalzamento del palato, gestione del fraseggio

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La tecnica vocale di canto lirico|Pagina 6

Il nostro esperto darà risposte in merito alla tecnica vocale finalizzata ad acquisire un'impostazione che consenta di cantare il repertorio lirico.
Per tecnica vocale si deve intendere l'insieme di procedimenti intenzionali posti in atto al fine di realizzare un determinato risultato vocale.
Gli elementi fondamentali per uno studio tecnico della voce sono molteplici.
Le domande e le risposte di questa sezione verteranno principalmente sugli accorgimenti e gli esercizi tecnici sull'impostazione del timbro e del colore per migliorare la qualità della voce, sull'emissione corretta, sull'estensione, sulla resistenza, sulla morbidezza, sulla linea di canto, sulla potenza…

 

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  • 19/03 - selene
    Salve Mae, son sempre io che la stresso ;-) ogni tanto mi faccio sentire!!! Comunque avrei un quesito da porle: essendo che io ora ho la voce "piatta" vorrei sapere se questo difetto si può azzerare con lo studio e se continuando a fare esercizio riuscirò a risolvere questo problema che sinceramente è fastidioso!! Grazie anticipatamente per il chiarimento!!!! un abbraccio Selene!!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SELENE:
    che vuol dire "piatta"? Che non vibra, che è schiacciata? O altro? Se si tratta di vibrazioni, non preoccuparti, verranno con l'esercizio quando avrai imparato a cantare senza rigidità; con lo studio è una cosa che si risolve sicuramente. Se invece si tratta di suoni schiacciati, dipende da come usi il palato e le cavità della bocca. Se puoi chirire, posso approfondire la spiegazione. Grazie per esserci sempre.
    Mae

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  • 20/03 - selene
    Salve Mae, grazie per la prontezza della risposta. Forse mi son spiegata male comunqe per piatta intendo una voce abbastanza monotona da sentire senza variazioni vocali, i suoni non vibrano!! Speriamo di essere riuscita a spiegarmi, perdoni la mia scarsità di termini tecnici ma sono ancora alle prime armi!! un abbraccio affettuoso. Selene!!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SELENE:
    sei ancora alle prime armi, quindi è normale che la voce debba ancora svilupparsi; è normale che la voce non vibri, è normale che la voce non riesca a risolvere le dinamiche (piano, forte ecc.) quindi niente di grave, sei un pò come un bambino che sta ancora sillabando, non si riesce bene a capire cosa legga e lui stesso non ne capisce bene il senso; non si può pretendere che, in prima elementare, un bambino riesca a fare dei bei temi o addirittura dei componimenti poetici...ci vuol tempo per acquisire una tecnica e saperla usare. Un bacione e stai serena.
    Mae

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  • 23/03 - FABIO
    Salve. ho una voce da baritenore, dalla visita presso un foniatra ho constatato questa particolarità - canto indifferentemente sia in maschera (col falsettone alla Di Stefano) che spingendo forte dal diaframma sparando in maschera (alla Del Monaco). Ho notato che l'una influisce sull'altra, nel senso che se inizio con quella alla Di Stefano (con la quale arrivo con facilità ai toni tenorili), quando passo all'altra mi ritrovo a corto di toni baritonali. Con la tecnica alla Del Monaco, invece, arrivo bene sia in basso che in alto, però poi, non mi riesce bene il falsettone. Vorrei sapere quale tecnica sarebbe per me preferibile coltivare. - Grazie per la risposta
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FABIO:
    mi pare che la risposta l'hai già fornita tu: se con un sistema perdi note importanti e con l'altro no, non resta che scegliere il sistema che ti consente di cantare. Per quel che riguarda il falsettone, vi sono opere in cui non è necessario usarlo: tu che repertorio affronti? Inoltre bisognerà poi operare un scelta di ruoli: ad un tenore non servono le note gravi del baritono ed ad un baritono non servono i Do del tenore. Cosa decidi di fare? Per una analisi più approfondita, occorre un file audio da poter ascoltare. Grazie e a presto.
    Mae

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  • 01/04 - Mario
    Cara Mae, sto studiando Cavalleria e trovo, come avevi detto, veramente molto difficile la Siciliana soprattutto perchè devo tenere chiusi tutti i suoni, appena pronta te la invierò. Ora avrei bisogno di un tuo consiglio. Nel ricercare la maschera con la nasalizzazione mi sembra di perdere quella naturalezza che mi ha sempre accompagnato nel cantare (sento un suono più duro e la voce pare non scorrere). Negli esercizi cerco di emettere ogni suono in modo da sentire vibrare la parte tra la bocca e il naso (sia per i suoni gravi sia per i suoni acuti). Non so se questo è un bene in quanto ciò che percepisco di positivo è un'intensità sonora maggiore, ma il ricercare continuamente solo quella posizione, difficile per me, mi porta a far lavorare la laringe per aggiustare il suono e molto spesso, se è presente del catarro, ad avere la voce sporca. È giusta questa operazione? Premetto che la voce non va in gola e che non sento stanchezza dopo aver cantato, ma perdo la mia naturalezza nel cantare e soprattutto la morbidezza che noto avere quando sbadiglio (la voce mi pareva più robusta e morbida). Ho anche l'impressione di perdere un po' di omogeneità nella voce: è naturale che ciò avvenga? Grazie mille Mae A presto. Stammi bene
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MARIO,
    aspetto di sentire la siciliana per poter giudicare; è comunque del tutto naturale che, spostando la posizione in maschera, il suono risulti più timbrato e meno morbido (ne abbiamo già parlato); il fatto è che bisogna abituarsi a sostenere i suoni e a dare un ordine all'emissione.
    Certo che con lo sbadiglio la voce risulta più morbida, ma deve essere anche a fuoco e poter passare l'orchestra, altrimenti diventa inutile.
    Bisogna dunque mettere ordine nella prima ottava per sonorizzare la gamma più debole dei suoni, poi, dopo il passaggio, torna pure allo sbadiglio che certo sarà più pesante da sostenere, ma sarà di qualità migliore.
    Per usare termini tecnici: raccogliere i suoni fino al passaggio e sbadigliare gli acuti (senza perdere la posizione della maschera) in modo da pulire la voce rendendola sonora in tutta la gamma e morbida e rotonda negli acuti (non come quel tenore che canta in una pubblicità "voglio vivere così..." senti che razza di acuto emette al termine del ritornello sulla vocale E... sembra una trombetta!!!!) Dunque all'opera e a presto per la verifica (e non stancarti).
    Un abbraccio.
    Mae

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  • 05/04 - SILVIA
    Quando studio un pezzo, prima lo studio vocalizzato, poi lo provo con le parole, ma la pronuncia mi dà molto fastidio e mi rendo conto che non riesco a mantenere lo spazio trovato con la vocalizzazione. Potreste darmi qualche consiglio? Inoltre ho difficoltà con la A e la O in quanto ho la sensazione che mi "cadono" e perdo il suono. Grazie Silvia
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SILVIA,
    è molto bene vocalizzare il brano per poi cantarlo; se senti cadere le vocali O ed A è segno che non c'è abbastanza sostegno (sono le vocali più ampie e quindi necessitano di maggior sostegno); il consiglio è di risolvere prima nel vocalizzo, poi nel brano verrà da sè. Per quanto riguarda la pronuncia, probabilmente non ti è stato spiegato che, per un buon risultato, la pronuncia va portata molto avanti, a fior di labbra, così da non influire troppo sull'emissione (ricorda che si canta sul fiato). È più facile spiegarlo facendoti sentire la differenza che scriverlo! Chiedi una spiegazione concreta al tuo insegnante. A presto.
    Mae

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  • 08/04 - PIERANGELA
    Mi sono avvicinata tardi al mondo lirico, ma la passione che mi trasmette è insostituibile e voglio continuare a viverla; per questo prendo lezioni private da un paio di anni, ma ho alcuni dubbi. A cinquant'anni ci si può ancora cimentare sugli acuti? Come fare perchè l'emissione risulti morbida? Sento i miei suoni spesso duri. Grazie di cuore.
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PIERANGELA, è noto che con l'età la voce si "scurisce"( generalmente a causa del processo di ossificazione delle cartilagini laringee e ad una minor elasticità delle corde vocali), ma ciò non toglie che si possano ottenere buoni risultati con lo studio. Con una buona tecnica, un buon allenamento e tanta volontà si possono ottenere risultati brillanti. Dunque non demordere, ma applicati con determinazione dacchè anche le voci giovani hanno spesso bisogno di ammorbidire la gamma degli acuti e con lo studio tecnico appropriato, si raggiunge facilmente l'obiettivo. Per consigli più specifici, avrei bisogno di conoscere il tuo metodo di studio e soprattutto quale respirazione stai adottando. Buon lavoro!
    Mae

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  • 09/04
    Buongiorno, volevo cortesemente rivolgerLe una domanda: cos'è la tecnica dell'affondo??
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SAMUELE,
    interessante la tua domanda!. Da un po' di tempo a questa parte, il parlare di "affondo" ha fatto inorridire intere generazioni di maestri di canto. Questa "tecnica" si basa sull'abbassamento laringeo che permette di esaltare gli armonici gravi della voce dando origine ad una sensazione di carnosità e profondità del suono; due validi esponenti di questa tecnica sono stati i tenori Mario Del Monaco e Franco Corelli cresciuti alla scuola di Arturo Melocchi (Pesaro) e che hanno fatto proprio questo metodo adattandolo ai propri mezzi vocali. È un sistema affascinante che necessita di menti brillanti in grado di saper gestire la situazione ed il sistema complesso di coordinazione muscolare. Tale tecnica venne bandita per un certo periodo dall'insegnamento perchè accusata di causare il precoce logorio all'apparato vocale, ma posso assicurarti che, spiegata e controllata da un valido insegnante che ne conosce i "segreti", può dare risultati davvero notevoli. Sperando di avere chiarito il concetto, mi rendo disponibile per ulteriori delucidazioni. A presto.
    Mae

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  • 10/04 - SAMUELE
    Buongiorno Maestro, grazie innanzitutto per la risposta. Tornando all'affondo: in pratica è "spingere" un po' la voce? Se la tecnica è corretta la laringe deve andare giù, giusto? Le scrivo per capire qual è il modo corretto di cantare: respirare allargando il più possibile le costole, al momento dell'emissione la pancia deve andare in fuori (in avanti) e tutti i suoni vanno emessi pronunciando la lettera "i"?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SAMUELE,
    attenzione ai termini! Spingere è un termine negativo nel canto. Non è la voce che si deve spingere, ma fare in modo che nell'emettere il suono la laringe risulti sempre rilassata sul fondo della gola. Alcuni spiegano il fatto con questo esempio:"è come bere la voce", ma in pratica la cosa è più complessa e non si deve affrontare questa tecnica se non la si è ben appresa, come già scrissi. Frequentarla senza consapevolezza, può produrre effetti dannosi. Intanto bisogna associare l'affondo ad un particolare tipo di respirazione che insegna ad appoggiare i suoni usando bene il diaframma. Solo con una corretta respirazione si può avere un esito felice: quindi inspirare allargando bene il torace; i suoni vanno appoggiati e certamente emessi correttamente, ma per la pronuncia della vocale I, ci sono scuole ed opinioni diverse e, a causa di questa vocale pronunciata male, si possono avere problemi di emissione soprattutto nella zona "passaggio" e nell'emissione degli acuti. Se non hai problemi in questa gamma di suoni, allora procedi pure facendoti strada con la vocale I. A presto.
    Mae

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  • 10/04 - SAMUELE
    Sì, scusi, mi sono espresso male: lo so che "spingere" è negativo, intendevo che se questa tecnica era usata da Del Monaco, mi sembra sia opinione comune che la Sua fosse una tecnica "spinta". Scusi ancora se la assillo un po', ma non mi ha risposto sulla laringe, cioè che se la tecnica è corretta, la laringe deve sempre andare giù; cosa ne pensa ?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SAMUELE.
    Certamente il Tenore Mario Del Monaco aveva fatto propria una tecnica che gli consentì di essere il più significativo Otello del suo periodo, ma è anche vero che molti dei suoi emuli terminarono assai presto il percorso di cantante proprio per non aver ben appreso il sistema tecnico e respiratorio. Per quel che riguarda la laringe, esistono varie tecniche e non tutte si focalizzano su questo aspetto; nella tecnica usata da Del Monaco era un fattore importantissimo proprio per dare il colore e la pastosità di cui parlavamo. Posso anche dirti che molti grandi interpreti non si sono mai soffermati sull'argomento, ma solo sul fatto di tenere ben aperta la gola e riconosco che molti cantanti riescono a cantare senza questo accorgimento. Dunque non esiste il giusto in assoluto, esistono sistemi differenti e a seconda dell'insegnante si apprende una o l'altra tecnica. Se poi uno non raggiunge l'obiettivo desiderato, allora sorgono dubbi e sospetti e ci si mette alla ricerca di qualcosa che nessuno gli ha mai spiegato e, a volte, cambiare tecnica può portare risultati più tangibili. Se devo esprimere un personale giudizio, preferisco le voci che cantano dei bei suoni acuti con la gola libera e non strozzati e mi piacciono le voci rotonde, pastose e morbide che, generalmente, adottano la tecnica di cui stiamo parlando. A presto!
    Mae

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  • 13/04 - ARIANNA
    Ciao Mae! Ho iniziato da poco a studiare canto. La mia insegnante ha riscontrato che sono Crescente e nonostante mi abbia spiegato come regolare l'intensità, non mi è chiara ancora la differenza tra spinta e sostegno. Potresti aiutarmi e magari consigliarmi qualche esercizio che mi dia la giusta consapevolezza della spinta minima da tenere? Forse, avendo avuto la necessità di esecitarmi sui sovracuti, a causa di una mia lieve ipotonia (arrivo al si iperacuto a bocca chiusa), non vorrei aver sviluppato un riflesso incondizionato a spingere sempre anche quando non ce ne sarebbe bisogno! Aspetto una tua risposta, grazie ancora!!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ARIANNA,
    se è poco che studi, è normale incappare nell'ostacolo che descrivi; certo è che, se sei crescente, è perchè spingi i suoni. Non è semplice regolare l'appoggio, ci vuol tempo per capire che si tratta di un equilibrio da raggiungere e lo si può trovare solo esercitandosi con il controllo dell'insegnante che deve intervenire e spiegare cosa fare. La questione va risolta con i vocalizzi che sevono per rendere duttile la voce ed anche per "conoscersi" internamente, per capire i vari meccanismi e poi metterli in pratica. Occorre, fin dall'inizio, apprendere una buona respirazione che possa regolamentare l'emissione; quando la respirazione è giusta e calma, non si verificano più fenomeni di carattere "calante" o "crescente". Quindi parti dalla respirazione e smetti di allenarti a cantare "ultrasuoni" che non servono se non a stressare le corde e la muscolatura. Abituati a cantare con concentrazione sul morbido e legato con qualche esercizio di agilità al termine dello studio tecnico. Quanti anni hai? Non aver fretta perchè ci vogliono mesi prima di riuscire a riscontrare qualche progresso. Dunque in bocca al lupo e fammi sapere.
    Mae

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  • 14/04 - ENRICO
    Buongiorno, sono Enrico e scrivo da Rieti. Ho cominciato lezioni di canto da due mesi presso una scuola e la mia insegnante è un soprano lirico. Vorrei avvicinarmi alla lirica. La mia insegnante mi dice che ho un'ampia estensione vocale, ossia che copro con disinvoltura il basso ed il baritono e a suo dire anche il tenore. So di non essere un fenomeno, ma come faccio a capire quale di questi vestiti, se così si possono chiamare, mi può stare meglio? Tra l'altro mi ha consigliato una visita foniatrica per l'analisi delle corde vocali per capire meglio le mie reali possibilità. Ho sempre avuto la passione del canto ed è così che ho avuto modo di sviluppare molti vizi nel tempo. Uno fra tutti quello di ingolare il suono su alcune note acute poichè ho l'impressione di sentirlo meglio, ma è solo un'impressione perchè sentendo le registrazioni è orrendo. Come posso sbloccarmi? Grazie in anticipo .
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ENRICO e benvenuto!
    Mi manca un dato importante: quanti anni hai? È possibile che tu abbia una vasta estensione, tuttavia bisogna capire a quale tipologia vocale appartieni; quindi, se vi sono dubbi, molto bene la visita foniatrica. E' normale che, cantando "disordinatamente" si prendano dei difetti, l'importante è rendersene conto (bravo!) e seguire attentamente le istruzioni del proprio bravo insegnante. E' ancora presto perchè tu riesca a debellarli (i difetti), occorre tempo per demolire e ricostruire nel giusto modo: applicazione, concentrazione e tanta pazienza (tua e dell'insegnante) daranno i loro frutti. Bisogna sbloccare la situazione attraverso i vocalizzi e, ti raccomando, non cantare senza controllo perchè potresti continuare a sbagliare e prolungare il tempo di stallo. Ancora per un po' devi affidarti alle cure dell'insegnante che deve, spiegandoti perchè e percome, farti capire il nuovo sistema, ma, mi raccomando, non avere fretta. Piuttosto chiedi spiegazioni concrete e registrati sempre per poter riascoltare e metabolizzare bene le lezioni. Detto questo spero tu voglia promettere che, quando sarai in grado, manderai un tuo file audio, magari di soli vocalizzi, così potrò sentire quanto lunga sia questa tua voce. Affettuosamente
    Mae

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  • 22/04
    Caro maestro, volevo porle una domanda e avere una risposta da un esperto. Sono una studentessa, ho 30 anni e ho cominciato a cantare lirica a 25 anni, prima musica leggera. Volevo avere una sua opinione: la mia estensione va da Sol# a Do acuto, i miei passaggi sono due, Re#Mi e l'altro Fa#sol, quindi entrambi al centro. La mia voce è molto pesante e scura e spesso faccio fatica a tirarla su e a sostenerla, solo nella zona centrale proprio nel secondo passaggio diventa un po' debole. La mia domanda è: -Che voce sono, soprano o mezzosoprano-? Spero che lei mi sappia dare una risposta; ovviamente a breve farò una visita dal foniatra per saperne di più, ma volevo comunque un suo parere anche se so che senza ascoltarmi questo è molto difficile. Molti mi dicono di essere un mezzosoprano, ma, siccome nella zona centrale sul passaggio sono un po' debole, c'è chi dice che sono un soprano, dato che il soprano ha il passaggio sul LA..., insomma mi confondono le idee. Tengo quindi a sapere la sua opinione. La ringrazio e attendo con ansia la sua risposta.
    Grazie mille
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO STEFANIA,
    il fatto che tu abbia cantato musica leggera può essere la causa dei dubbi riguardanti la tua voce; quando si canta musica leggera, si sviluppa la voce grave molto di più di quella di testa ed è per questo che adesso trovi queste disparità. Per dare un giudizio ho proprio necessità di ascoltare la voce che, avendo fatto un percorso diverso negli anni giovanili, può risultare diversa da quella che dovrebbe essere. La storia dei passaggi è un po' confusa, mi mancano dei riferimenti precisi, il tuo insegnante saprà ben dirti i motivi per cui ritiene che tu sia un soprano o un mezzo. Cosa stai studiando? E' normale comunque che le zone vicine al passaggio risultino deboli anche se, in 5 anni, dovresti aver superato l'ostacolo ( lo studio è costante o discontinuo?). Se i passaggi sono nella posizione che credo, dovresti essere un soprano. Vorrei ascoltare un file per capire meglio, puoi registrare qualche cosa per me? Attendo fiduciosa
    Mae

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  • 23/04
    Buongiorno, avrei urgente bisogno di un consiglio.
    Il maestro del coro in cui canto mi ha chiesto se posso aiutarlo a migliorare la vocalita' generale del coro, in particolare curare l'emissione e l'omogeneità dei suoni nelle voci maschili.
    Quali vocalizzi potrei far fare ai coristi per raggiungere questo obiettivo? Grazie
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO CLAUDIA,
    che tipo di formazione vocale hai avuto? Per fare ciò di cui parli, occorre un po' di esperienza, in quanto fare vocalizzi tanto per fare non credo serva a molto. Tuttavia consiglio vocalizzi brevi all'inizio (per riscaldare la voce) e vocalizzi di una sola nota eseguiti con tutte e 5 le vocali, in modo da uniformare i colori (vanno cantate in maniera raccolta e non sguaiata). Quindi invita sempre ad aprire bene la bocca e di alzare il palato, molte note troppo aperte si "curano" proprio facendo arrotondare le vocali e facendole pronunciare con una bella cavità ampia. Proponi un esercizio di scala veloce per rendere duttile l'emissione (9 note e ritorno va benissimo) in tutta la gamma dei suoni. Consiglio vivamente di curare anche la respirazione.
    Spero di averti dato qualche spunto. A presto
    Mae

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  • 23/04 - Paola
    Vorrei sapere se esistono dei testi utili all'esercizio della tecnica del canto, anche audio, da poter utilizzare quando non hai a disposizione l'insegnante di canto.
    Grazie Paola
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PAOLA,
    non credo esistano pubblicazioni audio sulla tecnica di canto, esistono però trattati e testi vari; per quel che riguarda i metodi, invece, mi pare di ricordare che esista il metodo pratico di canto "Vaccaj" ed. Ricordi che ha allegato un CD di studio. In questo libro troverai le note sulla tecnica e lo stile in cui dovrai eseguire i vari brani che si basano sugli intervalli o sulle graduali difficoltà tecniche; viene adottato spesso anche in conservatorio.
    Spero di essere stata utile. A presto.
    Mae

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  • 10/05 - Vincenzo
    Salve Mae. Ho alcune domande da porre.
    Tempo fa ho scritto sempre in merito alla tecnica di canto. Ho cambiato maestra e ho rilevato dei cambiamenti, però ancora non noto quella facilità del cantare che tutti dicono.
    Desidero sapere perchè sento ancora un senso di stretto sopratutto quando vado in alto? Non riesco ancora a trovare il focus della voce considerando che studio da 4 anni. La mia insegnante mi dice di puntare i suoni dietro al naso.
    Da dicembre 2008 sto prendendo lezioni di logopedia e scopro che ho un irrigidimento di mandibola e lingua; la mia logo dice che li devo pensare più avanti(i suoni) e quando ci riesco sento delle vibrazioni all'altezza del palato duro giusto in mezzo.
    Volevo sapere se il mio iter è nella norma o se c'è qualcosa che dovrei fare.
    Altra domanda: perchè i salti mi danno un enorme fastidio?
    Vorrei sapere poi un'altra cosa: dato che riesco a scendere nella parte bassa fino a MI e alta all'acuto DO, quanto influisce il fatto che amo e canto SWING e studio lirica.
    Poi è vero 'sto fatto che i suoni devono andare nel punto di Mauran o più avanti... non ci sto a capendo niente più.
    Aiutatemi. Mosca Vincenzo
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO VINCENZO e bentornato!
    Bene se hai cambiato insegnante perchè, se in 4 anni non hai avuto risultati soddisfacenti, vuol dire che non riuscivate proprio ad entrare in contatto. Un avvertimento: cantare con facilità è un punto di arrivo e non è così semplice come si pensa; quando tutto si coordina e gli equilibri sono raggiunti, allora ecco che cantare diventa facile, ma prima...
    Quindi la facilità è un obiettivo da perseguire attraverso questa coordinazione che si raggiunge con spiegazioni ed esercizio costante.
    La sensazione di restringimento che provi nella gamma dei suoni acuti, è certo dovuta al non aver ancora risolto completamente il "passaggio" di registro; è una sensazione comune a molti studenti e si risolve effettuando correttamente il "passaggio di registro" (occorre una buona respirazione e un buon appoggio).
    Tutti ormai sapete che, se si vuol fare uno studio serio e proficuo, bisogna evitare le "contaminazioni", cioè altre tecniche di canto che tendono a snaturare proprio la questione "passaggio".
    Il punto in cui si focalizza la voce, è soggettivo; c'è chi indica "dietro il naso", chi "tra il naso e la bocca", chi dice di pensare di avere la bocca in mezzo alla fronte, chi alla base della gola, chi consiglia di pensare che la bocca stia dietro la nuca....non è più finito: ogni insegnante dice la sua.
    Probabilmente le sensazioni sono soggettive oppure bisogna conoscere da che punto si parte per dare questi consigli (a volte servono per correggere difetti).
    Quindi io suggerisco sempre di dialogare con gli insegnanti per farsi spiegare il percorso, come affrontarlo e qual è l'obiettivo (per es."la tua voce è ancora un po' indietro, quindi con questi esercizi la tireremo avanti, poi proseguiremo con..ecc. ecc): è importante per non creare confusione e per poter lavorare in sinergia, con buona lena e volontà.
    I "salti" danno fastidio a quasi tutti, è un problema tecnico (più è ampio l'intervallo, più la laringe tende a salire-parlando di suoni ascendenti), quindi bisogna imparare a controllare fiato ed appoggio e ad emettere tutti i suoni con la gola ben aperta; ci si allena con vocalizzi appropriati (es. gli arpeggi).
    A questo punto, però, sorge spontanea la curiosità di volerti ascoltare: potresti inviare un tuo file audio magari di una lezione? Vedi cosa puoi fare, sarebbe utile per capire a che punto sei. Grazie se vorrai esaudire il mio desiderio e buon lavoro!
    Mae

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  • 14/05 - STEFANIA
    Caro maestro come sta? È un po' che non le scrivo. Sono stata molto impeganta con il lavoro; le scrivo per darle buone notizie, un miracolo, pochi accorgimenti, il tempo, gli esercizi per il fiato, un corretto allenamento e........la mia voce non si riconosce piùùù. Non si sente neanche quasi più il passaggio! Resta il fatto che farò la visita e che appena avrò novità le scriverò.
    I gravi sono tornati belli corposi e da mezzo; sono veramnte contenta, perchè mi sento in forma.
    Un bacione grandissimo. Stefania
    Leggi la rispostaLeggi la risposta
  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO STEFANIA,
    è bello sentirti positiva e contenta, a volte un consiglio, una parola, possono risollevare da un "letargico sopore" e ridare speranza. Bene! Adesso attendiamo l'esito della visita, poi fammi sapere. A presto e con tanta energia.
    Mae

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  • 22/05
    Maestra ciao come sta?? Io adesso benino, purtroppo questo mio terzo anno di canto è stato proprio sfigato: tra la salute che mi è stata nemica e i cambiamenti poco felici che la mia prof. mi ha dettato non ho capito piu nulla!!! In ogni modo dopo un mese e mezzo ieri sono tornato a fare lezione e nonostante tutto insiste ancora sul fatto che devo fare il diplomino e che devo farlo da baritono.....panico!!! Ma meno male che è l'utimo anno con lei, poi si traferirà....Maestra le volevo chiedere qualche consiglio. Come lei sa qui da me sto mettendo su un bel coro; con grossi sforzi il gruppo sta crescendo proprio bene soprattutto qualitativamente (quando un coro è diretto da un cantante è tutt'altra cosa!!!) Le volevo chiedere che esercizi posso far fare ai contralti per potenziarli?? La corda dei contralti è formata da gente profana, ma le assicuro che sono musicalissime e soprattutto hanno una grossa dote vocale. Ho difficoltà a far capire che le donne devono cantare sul fiato anche le note gravi anzi proprio per loro contralti quelle note devono essere le piu belle. Sto spiegando loro il passaggio, il cambio di registro ecc. però vedo che ogni tanto hanno difficoltà. Ci tengo tanto a curare questa corda, per me i contralti in un coro sono importantissimi. Cosa mi consiglia? Grazie di cuore
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO PEPPINO
    e ben tornato! Che succede? Perchè siamo passati da tenore leggero a baritono? Wow che confusione! Ma lasciamo stare e veniamo al quesito. La sezione dei contralti, in un coro è sempre importante anche se spesso è formata da soprani che non hanno una impostazione e cantano in una tessitura che lo consente. Dalla descrizione mi pare invece che nel tuo coro le voci siano giuste ma devi aver pazienza, proprio perchè voci naturali e non educate, la cosa è perigliosa. Dovresti risolvere con i vocalizzi, soprattutto quelli su una sola nota (salendo di semitono in semitono) ma con tutte le vocali (A-E-I-O-U) con una pronuncia rotonda, i colori si uniformeranno e facendo mantenere la stessa posizione nello scendere (cioè pensando di tenere la posizione della nota più acuta senza mai pensare di scendere); in una parola "sostenere" i suoni col fiato. Ci vuol tempo perchè questa pratica diventi normale, e tu, che sai quanto tempo serve per imparare, mettici tutta la pazienza necessaria. Non dimenticare mai di spronare le signore a cantare con la gola aperta che è fondamentale per un bel colore ed una fonazione fluida (vedi anche gli esercizi per le note di passaggio che trovi qui nell'angolo dell'esperto). Fai sempre 10 min. di respirazione all'inizio e di riscaldamento con le vocali (questo per tutto il coro) arrotondate. Se è vero che sono "sveglie" e musicali, apprenderanno senza difficoltà ma....ci vuol tempo! Un abbraccio e in bocca al lupo per l'esame e voglio sapere come andrà a finire!
    Mae

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  • 23/05
    Gentile Mae, ho scritto diverse settimane fa ma devo ricorrere nuovamente ai tuoi preziosi consigli. Sono un corista (tenore) arrivato molto tardi al canto: ho 40 anni ed ho iniziato solo qualche anno fa. Iniziare a cantare nel coro non mi ha però aiutato a capire come esattamente si debba usare la voce e per un paio di anni ho cantato di gola spesso calante e non preciso, specie nelle note alte. Ho deciso di provar in una locale scuola civica di Musica e sto regolarmente provando a cantare e studiare teoria: il problema, non da poco, è che ancora non sono riuscito a trovare il punto di risonanza "giusto" per la mia voce... tendo a portare gli addominali su e spingo con il diaframma anzichè abbassarlo, e questo mi porta ad avere una voce spesso ai limiti della strozzatura....oppure tendo (specie nel coro) a nascondere il colore per assumerne uno troppo costruito...quasi da tenore secondo o baritono. Mi manca la tranquillità nel canto, non capisco come fare per governare la voce: la mia insegnante di canto dice che muovo troppo artificiosamente la bocca. che cambio troppo spesso il modo di articolare, muovendo la laringe; nel coro mi si chiede di masticare vocale per vocale....il risultato è una gran confusione: la voce , quando ben impostata, ha un bel colore ed è potente, ma questo è l'eccezione e non la regola. Non voglio più cantare così, voglio ricominciare da zero , dalla respirazione, dall'appoggio giusto e dal cercare una buona impostazione. Voglio cancellare tutti gli errori commesi in questi anni: come posso fare? da dove ricominciare? Come fare per abbassare il diaframma e avere l'appoggio giusto? Quali esercizi fare? So che il percorso è lento, ma voglio provare con gradualità e costanza e non correre per adattarmi a questo Direttore o a quell'altro. Voglio imparare a usare la voce (non mi interessa cantare solista bensì cantare bene). Scusa la lunga lettera ma vedo che molti coristi amatoriali hanno gli stessi miei problemi. Grazie in anticipo
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO MITENORE:
    non sei troppo avanti per poter imparare, ma per cambiare radicalmente devi, con umiltà, ricominciare proprio da 0. Quindi apprendere una giusta respirazione che, col tempo, ti abituerà a cantare col giusto appoggio e senza creare problemi alla voce. Per quanto poi riguarda i vari direttori, ognuno pretende cose differenti e lo so che non è facile adeguarsi (che tipo di repertorio affrontate?). Come saggiamente scrivi, non è semplice trovare il giusto punto di risonanza ma lo si trova proprio vocalizzando bene, con un unsegnante che sappia spiegarti, ascoltarti e correggerti (attenzione che non tutti insegnano la stessa respirazione); spesso la voce la si camuffa proprio perchè si sentono tutti gli altri vicini e non si ha un controllo sulla propria voce. Se dovessi darti una "cura" ti direi di osservare tre mesi di silenzio assoluto (niente cantare) per disabituare la muscolatura ormai "viziata" e poi di riprendere partendo dalla respirazione e dai soli vocalizzi proprio per trovare il giusto equilibrio. Quando dico questo, molti si spaventano perchè non cantare per 3/4 mesi è cosa che atterrisce, quindi affidati alle cure del tuo insegnante che, con santa pazienza, riuscirà certo a rimetterti sulla giusta strada; l'importante è che tu spieghi per bene qual'è il tuo disagio e cosa vuoi ottenere, proprio come hai fatto qui, poi aggiungi pazienza e passione e vedrai che riuscirai ad ottenere i primi risultati. Buon lavoro e fammi sapere.
    Mae

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  • 23/05 - GIORGIO
    Visto che nelle 2 domande precedenti mi sono dilungato troppo, passo subito al dunque. Lavorando nel coro quando canto arie da solista trovo difficoltà nel legare le frasi, oltre ad usare l'appoggio, potrebbe indicarmi degli esrcizi appositi per risolvere questo problema onde cantare in modo meno scolastico? Grazie Mae Giorgio
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO GIORGIO:
    è proprio vero, cantando assieme agli altri è facile perdere di vista il fraseggio e la linea di canto. Dunque sarebbe bene, oltre ad un buon controllo del fiato che è basilare, allenarsi con degli arpeggi lunghi e legati facendo attenzione a tenere le note tutte nella stessa posizione (in maschera e quindi sonore)controllando la posizione della laringe (che non salga troppo negli acuti con conseguente "strozzamento")... E' più facile fare un esempio vocale che scriverlo!!! Mi raccomando di non spingere cantando troppo forte ma di usare un normale tono di voce adatto ad un vocalizzo. Controllare che nel ritorno tutte le note abbiano idealmente la posizione dell'acuto(sostenere) dacchè se si pensa di scendere, solitamente, si spoggiano i suoni. Nello studio delle arie, poi, cercare sempre di legare le frasi come da srittura del compositore e per questo si consiglia sempre di cominciare con fraseggi belliniani o donizettiani seguitando poi col repertorio verdiano; il canto troppo frammentato o con intervalli molto ampi non aiuta ad assimilare un buon legato. Buon lavoro.
    Mae

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  • 23/05 - Arnaldo
    Buona sera maestro. Vi volevo domandare come mai alcuni cantanti lirici professionisti riescono a vibrare molto velocemente. Il vibrato avviene col diaframma o con la voce stessa? Grazie
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO ARNALDO:
    per avere un bel vibrato, bisogna educare una voce; il "vibrato" non si ottiene agendo sul diaframma ma facendo in modo che la voce riesca ad uscire e ad amplificarsi nelle cavità di risonanza. Si ottiene questa vibrazione con lo studio poichè è il prodotto di un equilibrio che viene a crearsi tra fiato e cavità di risonanza. Più una voce è libera da tensioni, più il vibrato è regolare. Ci sono alcuni cantanti di musica leggera che "costruiscono" dei falsi vibrati ma devo dire che il risultato non è proprio bello! A presto
    Mae

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  • 26/05 - Butterfly
    Ciao Mae volevo chiederti delle cose perchè adesso ho una agrande confusione nel mio cervello. Parto da un paio di anni fa quando il mio primo maestro mi classificò come soprano di coloratura piena perchè in vocalizzo, ripeto, solo in vocalizzo arrivavo al Fa sovracuto ma dopo nemmeno un anno dovetti interrompere i miei studi per 1 anno perche andando dal foniatra riscontrò dei noduli e la sua classificazione era "lirico puro" anche se mi disse probabile drammatico agilità. Studiai così da lirico, rifeci una visita con un altro medico e le corde erano sane e lui mi confermò lirico pieno...con tendenza. Mi diplomi ma per maternità nterruppi i miei studi per 2 anni. Ripresi ma la voce inspiegabilmente divenne in certi punti fissa, senza vibrazione così la nuova insegnante, non piu del conservatorio, mi consigliò di riandare dal foniatra ma non perchè lei sentisse il fisso ma perchè notava un vibrato eccessivo....ieri andai e la dotttoressa mi confermò che la mia voce e fissa, senza vibrazione e che mi trova proprio costretta: non sfrutto le cavità ecc... laringe chiusa. Unico problema per lei le corde vocali sono da lirico leggero. Adesso,dopo 15 minuti che scrivo,ti chiedo: come è possiblie che ci possa essere una differenza di valutazione tra foniatri stessi??? E'possiblie che,come disse il primo, eseendo corde elastiche molto elastiche e bagliando l'emissione io abbia i sovracuti ma che in realtà è errato? Mi chiedo come mai i sovracuti però sono, a detta della mia insegnate, a piena voce , e per me degli urli schifosi (va bè è un mio parere)? Come è possiblie che in vocalizzo li facccio ma mentre canto (esempio se dovessi fare l'acuto finale un mi sovracuto) non mi esce???? Mi sai dire qualcosa o sono forse un'aliena??? O una stupida?? Appena posso ti manderò qualcosa intanto se puoi accennarmi una risposta..aaaaaaah perchè se canto da leggero non mi sento nella mia natura ma se canto cavalleria (esempio azzardato ma per farti capire) mi sento la voce libera? Ti assicuro la mia voce, detto da tutti, è molto potente e grande: un leggero possiede ciò???
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO BUTTERFLY:
    dalla scrittura capisco che sei in una fase stressante della tua carriera di studente: è comprensibile. Tanto peregrinare, tanto studio e risultati incerti, a volte contrastanti. Purtroppo son cose che capitano; non sempre le valutazioni dei medici corrispondono anche perchè non tutti i medici foniatri hanno una conoscenza specifica del repertorio e non possono consigliare oppure non concordano con alti pareri, ecco perchè si consiglia ai cantanti un foniatra preparato su questo preciso argomento; dunque errare è umano. Non hai avuto la fortuna di incontrare l'inegnante giusto che potesse capire la natura della tua voce, ma sono pochi coloro che trovano subito la persona giusta al momento giusto! Dalla descrizione che fai dei problemi direi che potrebbe trattarsi di cattiva gestione del fiato; sicuramente nell'appoggiare esageri e blocchi il diaframma così da riuscire ad eseguire un vocalizzo ma da non poter sostenere un acuto (occorre che l'aria passi attraverso le corde e raggiunga le cavità di risonanza con la gola ben aperta e un solido appoggio che non si muti poi in apnea). Più ci guardiamo attorno, più ci accorgiamo che sono poche le persone affidabili che si dedicano con passione all'insegnamento, per contro dobbiamo anche rilevare che gli studenti studiano poco e, sovente, male. Tutti vorrebbero cantare senza avere le basi indispensabili; tutti si ritengono pronti per il palcoscenico magari senza aver mai studiato un ruolo completo....E' difficile dire da che parte sta la ragione...forse proprio nel mezzo: più insegnanti in grado di insegnare e più studenti desiderosi di imparare e con meno prosopopea da parte di tutti. Si, ci sono soprani leggeri con voci importanti ed un esempio da citare è senza dubbio la grande Renata Scotto che, pur essendo una Lucia da manuale, aveva un volume davvero notevole! Per ulteriori consigli, attendo file audio. Grazie.
    Mae

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  • 01/06 - LILIA
    CIAO MAE! TI HO GIA' SCRITTO IN PRECEDENZA PER QUELLO CHE RIGUARDA IL FIATO. ADESSO STO FACENDO ESERCIZI PER ALLENARE IL DIAFRAGMA, DICIAMO CHE SEMBRA CHE VADA MEGLIO, MA ANCORA E' PRESTO PER DIRE. ADESSO VOLEVO CHIEDERTI UNA COSA IMPORTANTE. PORTANDO SU OGNI LEZIONE IL REGISTRATORE MI SONO ACCORTA CHE LA MIA VOCE HA PICCOLO CAPRINO E SPESSO MI SUCCEDE DI NON INTONARE SUBITO LA NOTA, SPECIALMENTE SE LA NOTA VIENE DOPO UN ACUTO. SECONDO TE POTREBBE ESSERE SEMPRE PROBLEMA DEI APPOGIO? NON SO COSA fare, sono preocuppata , non HO MAI AVUTO PROBLEMI DI INTONAZIONE E PROPRIO ADESSO QUANDO LA VOCE PIU' BELLA PIU' POTENTE. PERCHE? TI RICORDO CHE SONO SOPRANO CENTRALE. CANTO REPERTORIO DI PUCCINI, BELLINI. ASPETTO TANTO LA TUA RISPOSTA. LILIA.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LILIA:
    come già prevedevi, è lo stesso problema; la voce è più corposa quindi ha più bisogno di sostegno. Il problema di intonazione dopo l'acuto, ti conferma che devi SOSTENERE la nota nella stessa posizione dell'acuto e NON devi mai pensare di "scendere" se vuoi che il suono sia ben intonato; il solo pensiero di aver terminato con un bell'acuto, ti fa abbandonare l'appoggio che invece, proprio in questi momenti, è assai importante. Imparando a sostenere tutti i suoni (studiando Bellini e Donizetti che obbligano al canto legato ed alla tenuta della frase), sparirà il "caprino" ed anche l'intonazione precaria: tutti figli dello stesso problema!
    Continua a controllare registrandoti. Buon lavoro.
    Mae

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  • 05/06
    Carissima Mae, è la prima volta che ti scrivo, ma leggo sempre con interesse tutte le tue risposte. Ho 25 anni e sono un soprano lirico-leggero. Dopo un inizio travagliato, da qualche anno ho la fortuna di studiare con una persona che è al tempo stesso una brava insegnante e una brava cantante, per cui tecnicamente ho più o meno tutto chiaro, e credo che i miei – ahimè ancora presenti – difetti dipendano prevalentemente da fattori di ordine psicologico, sui quali ho intenzione di iniziare a lavorare. Ho però un dubbio: quando devo cantare nel registro acuto (un vocalizzo tutto acuto, un acuto d'attacco in una romanza etc.), la mia insegnante dice che può aiutarmi respirare più in alto di quanto faccio di consueto, cioè non dilatare tanto l'addome e le costole fluttuanti, quanto anche la parte centrale della gabbia toracica (non ovviamente quella superiore, il che significherebbe sollevare le spalle)... Può essere utile questa cosa, o posso esimermi dal pensare anche a questo mentre canto? Ti ringrazio in anticipo per la risposta.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO VIOLA:
    come ho già scritto ad altri ragazzi, ogni insegnante ha il suo modo di "interpretare" la tecnica; per me una tecnica va adottata in toto per poterne ottenere risultati significativi. Ci sono persone che sostengono che ognuno deve cantare col proprio corpo e quindi inventarsi qualcosa di suo per ottenere risultati, io ritengo invece che esistono dei meccanismi che vanno innescati e non adattatti perchè non si è ben appreso un metodo o non è stato ben spiegato, così si hanno tanti "ibridi" che cantano ...in qualche modo e poi trasmettono questi "aggiustamenti" giustificandoli in mille modi. Non so quale sia la tua respirazione, ma l'acuto è una conseguenza della gamma centrale dei suoni, non si adotta un sistema per ogni nota, sarebbe troppo cavilloso lo studio; l'acuto dipende esclusivamente da una buona respirazione e da un buon appoggio ma è sempre una conseguenza non un fatto a sè. Quando avrai una respirazione in grado di sostenere tutti i suoni (dal grave all'acuto), semitono per semitono otterrai tutta la gamma che serve. Non optare per momentanei escamotages ma insisti nello studio tecnico che quando sarà ben assimilato (tempo e perseveranza) potrà darti una gamma vocale omogenea e fluida. Buon lavoro.
    Mae

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  • 06/06 - DAVID
    Salve Mae, mi potresti consigliare degli esercizi di riiscaldamento per la voce? Qualche volta infatti mi capita di fare alcuni esercizi di riscaldamento che mi hanno insegnato ma quando canto sento che la voce non è ancora calda e spesso devo tossire per schiarirla. Io sono un tenore ed ho studiato canto ma questi esercizi di riscaldamento che conosco non mi soddisfano. Grazie per la sua gentile attenzione.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO DAVID:
    il tempo di riscaldamento vocale è, generalmente di 20 min. ma alcune voci particolarmente robuste impiegano più tempo. E' importante che il riscaldamento avvenga in modo graduale senza toccare, all'inizio, gli estremi della voce. Comincia sempre con vocalizzi a gradi congiunti (di terza o quinta) e di breve estensione e solo fino al centro (pre passaggio Mi4/Fa4), poi aumenta la lunghezza toccando le note estreme sul finire del riscaldamento. E' importante non stressare le corde affrontando subito esercizi lunghi di agilità, preferisci invece note tenute e lunghe che possano indurti al sostegno dei suoni. Poi affronta degli intervalli (di terza o di quinta per es.) fino al Sol4 e ritorno Dunque lascia scale veloci ed arpeggi per ultimi. Vedrai che disciplinando gli esercizi, la voce si riscalderà senza problemi e potrà essere messa nelle migliori condizioni per affrontare il canto (è bene riscaldare la voce dacchè si aumenta così la viscosità delle corde vocali favorendo l'emissione degli acuti). Buon lavoro!
    Mae

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  • 08/06
    Salve mae! E' da un bel po' che non scrivo. Sono un mezzosoprano. Studio in conservatorio da qualche anno e premetto che mi trovo benissimo con il mio insegnante. L'unico "problema" e che non sto studiando per nulla le agilità, che a quanto ho sentito o si studiano da giovani oppure poi la laringe "perde di elasticità" e poi diventa difficile controllarle. Il mio insegnante dice che mi riescono naturalmente, ma sento che ogni tanto non riesco a controllare bene dei passaggi. Ha qualche esercizio da consigliarmi?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO FABIANA e bentornata!
    sei saggia come la maggior parte di chi affronta lo studio con serietà; l'agilità fa parte del bagaglio tecnico di ogni cantante qualunque sia il registro vocale; va allenata e adoperata per mantenere "in forma" la voce. Ovvio che a seconda del repertorio è più o meno importante ma ciò non autorizza ad ignorarla del tutto. Dunque qualunque sia il tuo repertorio, prendi l'abitudine, a voce calda, di eseguire scale veloci (una nona è sufficiente) o anche arpeggi lunghi sempre veloci o anche picchettati partendo dalla nota più grave fino a toccare la nota più acuta che possiedi e ritorno. Ricorda che se il tuo obiettivo è il Sib acuto, dovrai eseguire la scala veloce almeno fino al Si naturale. Con questi esericzi, controllati e ben eseguiti, si possono acquisire ulteriori semitoni (si allunga la voce); esistono tanti esercizi di agilità (ne scrisse lo stesso Rossini) piacevoli ed accattivanti nonostante la difficoltà, l'importante è eseguirli correttamente, appoggiati e con crescente controllo, l'esercizio costante dà ottimi risultati. Buon lavoro!
    Mae

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  • 13/06 - teresa
    Ho provato col pianoforte la mia estensione a piena voce cantata e mi sono resa conto che la voce non fa fatica è omogenea piena dal sol2 al si3, poi dal do4 al fa e sol ci arrivo solo nei vocalizzi picchetteti e agilità e quando in alcune canzoni ci sono alcune note sopracute nei finali ma devo dire la verità non salgo più agilmente come facevo quando avevo 25 anni, ora ne ho 35 ho avuto due figli, prima pesavo 50 chili ora 60 c'è una bella differenza, non sò cosa sia successo alla mia voce, si è ingrossata e scurita ora devo capire come gestirla, mi diceva l'insegnante che una voce piccola la gestisci meglio e con più facilità ma con una voce grande devi lavorare di più.quando devo cantare la mia voce rende molto solo su certi accordi fatti su misura per me, come il mi3 il sol3 il fa3 e in voce di petto il sol2 il la2 il si2 mentre il do3 il re3 il do4 re4 perchè faccio fatica a cantare? a tirar fuori la voce sono note o troppo basse o troppo alte per me è normale?
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO TERESA:
    lo so che i dubbi sono tanti, ma i miei ancora di più poichè se non posso sentire la voce, non posso individuare il problema; spesso non è un problema perchè si tratta di tessiture diverse ma, se non sento, come posso sapere? A presto.
    Mae

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  • 14/06 - tiziana
    Ciao Mae!!! come stai? ebbene si sono ancora viva!!e come sempre ho un milione di dubbi.... allora...inizio dicendoti che finalmente ho preso appuntamento con il foniatra!! Quindi parecchi dubbi spero me li levi lui, ad esempio su che vocalità ho perchè, se ricordi, ho ricevuto vari pareri contrastanti sulla mia vocalità ma ho continuato a studiare repertorio da mezzosoprano ma ultimamente i dubbi mi sorgono per l'estensione che ho raggiunto: vado dal la2 al mi5!!!cosa che credevo impossibile per me dato che l'anno scorso avevo seri problemi ad arrivare al fa4 !! Quindi mi chiedo: ma è possibile con una buona tecnica che un mezzosoprano arrivi al mi5? e poi ho sentito dire che esistono 2 passaggi di registro e non uno solo: è possibile che io non senta nessuno dei due vocalizzando e cantando? grazie!!! a presto!!! un forte abbraccio sempre riconoscente Tiziana
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO TIZIANA e bentornata!
    molto bene per la visita che credo di sapere che confermerà in toto i miei sospetti. Il tipo di respirazione che adotti favorisce l'allungamento della voce anche se a scapito della consistenza. Si, i passaggi sono 2 e certo non li senti perchè sono ormai risolti (tuttavia il primo, quello dal registro grave al medio dovresti sentirlo). Probabilmente anche tu hai trovato un macigno sul percorso ma fortunatamente sei giovane ed hai ancora il tempo per recuperare, non mollare!! Un abbraccio sincero.
    Mae

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  • 16/06 - Silvia
    Gentile Mae, ho un problemino da risolvere e chiedo il suo aiuto. Studio da mezzosoprano da quasi un anno con ottimi risultati. Mi accorgo anche io dei miglioramenti. Da ieri il mio insegnante si è ritirato ed io non so a chi rivolgermi. E' solo da un anno che studio ma vorrei un ottimo insegnante. Sono di Lecce ma mi sposterei in tutta la Puglia. Mi hanno consigliato un noto Maestro purtroppo non in loco ma sarebbe troppo poco fare lezione una volta al mese. Credo che sia più per perfezionamento.. Lei che dice? aiutoooo
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO SILVIA
    che disdetta!! Ma non potrebbe fare un'eccezione per te? Una volta tanto che si imbrocca la giusta via...mah, io insisterei (Lui non potrebbe consigliarti qualcuno col suo stesso metodo, magari un suo ex allievo esperto?). Sono perfettamente d'accordo sul fatto che una lezione mensile servirebbe a poco, all'inizio si ha bisogno di continuità e di frequenza dunque senza dubbio meglio un insegnante che possa consolidare il lavoro fatto ed aiutarti a proseguire. Per il nominativo cercherò anch'io di informarmi. A presto
    Mae

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  • 21/06 - Linda
    Caro Maestro, ho 21 anni ed è da circa due anni che studio canto lirico. Sono una soprano e avendo l'estensione per arrivare al Do5, non so come usare il mio "strumento" per intonarlo come si deve. Nella gola, quando salgo per fare i vocalizzi, mi sembra di avere una specie di bolla di sapone che mi trattiene il suono, così cerco di sforzarmi per far uscire la voce. A malapena riesco ad arrivare al La, che mi esce urlacchiato. Da poco ho fatto la visita di controllo dall'otorino, ma è tutto normale, non ho reflussi e le corde non sono infiammate. Grazie per l'attenzione.
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO LINDA:
    la sensazione che provi è comune a molti principianti e suppongo che la tua "bolla di sapone" altro non sia che la laringe che, salendo troppo, ostacola il fluire dell'aria e del suono. Dovresti parlarne con la tua insegnante (che dovrebbe essersene già accorta) che dovrebbe spiegarti cosa accade e come ovviare all'inconveniente; aiutandoti a "pensare" il suono nella giusta maniera e attraverso appositi vocalizzi, la cosa si risolve senza problemi quindi non devi assolutamente preoccuparti; se invece l'insegnante non riesce ad aiutarti, fammi sapere che cercherò di spiegarti perchè e come risolvere ( tenterò con un....esperimento a distanza!!!) A presto.
    Mae

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  • 26/06 - VALERIA
    Caro esperto, sono Valeria ed ho quasi 21 anni, studio da un anno canto lirico e a settembre effettuerò l'esame per entrare al conservatorio...cosa che vedo improbabile essendoci un posto solo ma tutti dicono che ho una voce che si nota e dovrei farcela. Volevo chiederle però una cosa, non riesco ad appoggiare bene il diaframma e a mandare la voce avanti...cioè, a volte ci riesco ma poi ci sono altre volte che mi sembra non aver mai fatto una cosa del genere e quindi mi trovo spiazzata...insomma a volte riesco (come nelle esibizioni che ho fatto), altre mi pare di ricominciare da capo! Altra cosa, in caso riuscissi a mandarle una mia registrazione, potrebbe darmi oltre che un giudizio, un'idea di che tipo di soprano sono? La mia insegnante dice che sono lirico, ma ancora non sa bene di che sfumatura...ed io sono molto curiosa :) Un grazie anticipato!
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  • Risposta dell'esperto di musica e opera lirica
    CIAO VALERIA:
    sei giovane ed è ancora poco tempo che studi perchè tu possa ottenere un risultato di qualità costante; per raggiungere una certa "stabilità" o una certa continuità, occorre consolidare l'emissione proprio grazie ad un corretto uso del diaframma e delle cavità di risonanza; quindi niente paura, con lo studio costante le nubi si dissiperanno ed i risultati saranno meno discontinui. Se vorrai mandare un file audio (anche 2/3) sarò felice di poterli ascoltare e comunicarti il mio parere (in bocca al lupo per l'esame!). A presto.
    Mae

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ENRICO CARUSO

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